Cattolicesimo

Immacolata Concezione di Maria

Immacolata Concezione di Maria

 

Pio IX nella Bolla Ineffabilis Deus, con cui ha definito l’8 dicembre del 1854 l’Immacolata Concezione di Maria quale dogma di fede, ha usato la seguente definizione o formula dogmatica: “La Santissima Vergine, sin dal primo istante del suo concepimento, per grazia singolare e per privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale”.

Da chiesaepostconcilio.blogspot.com

Don Gabriele e la Messa che il Coronavirus non fermerà

 

di Andrea Zambrano
Pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana

«Ieri, dinanzi al tabernacolo e alla statua dell’Assunta, anch’io ho pianto. Quando sentirete suonare le campane della Messa, unitevi al sacerdote che offrirà il Sacrificio del Signore per tutti. Uscirò sul sagrato della parrocchiale benedicendo col Santissimo Sacramento tutta la parrocchia e tutto il paese».

Don Elia. Lettera aperta a J. M. B.

Chi entra per la porta è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori; e quando ha condotto fuori tutte le sue pecore cammina innanzi a loro e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei (Gv 10, 2-5).

 

Illustrissimo,

Giubilare o piangere?

 

“Quando l’onore di Dio e il bene del prossimo lo richiedono
il singolo fedele non deve contentarsi
di credere privatamente alla Verità rivelata con la sua Fede,
ma deve confessarla esternamente”
(S. Th., II-II, q. 3, a. 2, ad 1).

di Don Curzio Nitoglia

Cos’è il Giubileo

Questa è una mela...

Questa è una mela...

Chi non è d’accordo… se ne deve annà!

Il più grande teologo di tutti i tempi, San Tommaso d’Aquino, all’inizio delle lezioni mostrava ai suoi allievi una mela dicendo: «Questa è una mela. Chi non è d’accordo, può andar via». Il “Doctor Communis” voleva far capire che non è il pensiero a determinare l’essere, ma è l’essere che determina il pensiero. La superbia infatti fa ritenere che il nostro pensare sia il fondamento dell’essere, mentre invece l’umiltà ci porta ad osservare e argomentare l’essere delle cose, soprattutto in quelle divine.