Arriva in aula alla Camera, lunedì 9 novembre, il disegno di legge sulle norme antimafia, a partire dai beni e dalle aziende confiscate.
Un provvedimento atteso da tempo e non più rinviabile. Superare le divergenze per fare presto e bene. Dopo due anni di discussioni, confronti, audizioni e dopo che il testo originario è stato arricchito da numerosi e autorevoli contributi a partire dai testi elaborati dalla Commissione Antimafia, il ddl 1138 arriva finalmente all'esame dell'aula di Montecitorio. Si tratta di un passaggio fondamentale per questa proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta da un vasto schieramento di associazioni, che dopo aver raccolto le firme necessarie il 3 giugno 2013 consegnò il testo alla Presidente della Camera, l'on. Laura Boldrini.
Nel sottolineare il lungo percorso democratico, iniziato dal coinvolgimento della società civile che ne è stata protagonista diretta, vogliamo evidenziare l'urgenza che il Parlamento, nella sua autonomia, legiferi. Siamo infatti di fronte ad un fenomeno, quello dei sequestri e delle confische per mafia di beni ed aziende, in crescita esponenziale che non avendo a disposizione strumenti
efficaci mette a rischio posti di lavoro e indebolisce la lotta contro le mafie. Abbiamo bisogno di riconsegnare alla legalità e alla collettività i beni e le aziende sottratte alle organizzazioni criminali,
evitando, come purtroppo capita, fallimenti, degrado, speculazioni.
Il testo che andrà domani in aula alla Camera è frutto di un lavoro lungo e articolato, che ha affrontato i numerosi punti critici emersi nel confronto e nella discussione in Commissione giustizia. Nella proposta di legge esistono novità importanti e positive, soprattutto per quanto riguarda ruoli e funzioni dell'Agenzia nazionale e l'indispensabile supporto, anche di natura finanziaria alle aziende, con cui salvare quelle sane e tutelare i lavoratori.
Ci auguriamo che da domani il dibattito tra le forze politiche possa portare a superare le divergenze ancora esistenti, arrivando ad un testo il più possibile condiviso. Il nostro auspicio è che si approvi rapidamente un provvedimento atteso da troppo tempo e non più rinviabile, per tutelare i lavoratori e rendere più efficace l'azione dello Stato nella confisca e nel riutilizzo sociale dei patrimoni liberati dal giogo mafioso.
I soggetti promotori del disegno di legge di iniziativa popolare: Io riattivo il lavoro,CGIL,ARCI